Posts tagged 'Diritti Digitali'

Google, Verizon e NetNeutrality.. Storia della morte del web!

WASHINGTON, 4 Agosto 2010 — Il New York Times pubblica un articolo che riporta dettagli non certo ottimistici riguardanti un possibile accordo tra Google e Verizon (uno dei maggiori ISP degli USA). Secondo il NYT il pomo della discordia riguarda una proposta di legge da inviare al legislatore statunitense (FCC) per mettere a punto una sorta di internet a doppia velocità! Il principio è questo, una azienda può decidere di fornire ai propri utenti contenuti a maggiore velocità rispetto ad un sito qualunque, come quello del NYT o anche come il nostro MyNetSfera, semplicemente pagando di più!

Guardando l’episodio con superficialità poca attenzione, può sembrare l’ennesimo servizio messo a disposizione dagli operatori telefonici per spremere qualche altro centesimo dalle tasche delle aziende. Guardando più a fondo invece, ci si rende conto che un servizio del genere violerebbe uno dei principi che sta alle fondamenta del World Wide Web, quella che molti chiamano Net Neutrality, la neutralità della rete!

Tutti noi siamo stati abituati a pensare alla rete come ad un mondo aperto, nel quale ognuno può condividere contenuti con chiunque, e nonostante si siano creati grandi colossi come Google o Facebook ad esempio, tutti hanno la stessa visibilità nei confronti degli utenti. In egual tempo posso decidere di leggere sia le news messe a disposizione dal Times sia visitare il sito di ricette di Nonna Pina per assaggiare le sue famose tagliatelle! Nessuna discriminazione, tranne che la popolarità che ognuno si è guadagnato grazie ai contenuti offerti (vedi ad esempio le tagliatelle di Nonna Pina).

TWITTER, 5 Agosto 2010 — Google smentisce l’articolo del NYT tramite un cinguettio su Twitter, e Punto Informatico scrive un articolo dal titolo: Google: no, non uccideremo la net neutrality. Anche Verizon smentisce la notizia tramite un post sul proprio blog e tutto sembra quindi essersi chiarito.. per ora!

GooglePolicyEurope, 9 Agosto 2010 — BigG mostra il tanto discusso documento del quale fino a pochi giorni prima si era negata l’esistenza! Lo fa tramite un post sul proprio blog dal quale si capisce che le paure percepite dal NYT sono in parte vere. Il documento inizia con una carrellata di buoni propositi dai quali si cerca di far capire le intenzioni benevole dell’azienda di mountain view per proteggere il famoso motto che l’ha sempre contraddistinta: “don’t be evil”. Si tratta in sostanza di una serie di controlli che la FCC deve garantire a favore della Net Neutrality e contro una qualsivoglia discriminazione di contenuti.

Scorrendo il documento però ci si rende conto che le due società si sono guardate bene dall’inserire delle clausole di non poco conto. Citando PI infatti, “tutti i controlli a garanzia della neutralità sulla rete fissa non debbono valere per quella mobile su cui, per esempio, Google potrebbe garantirsi il diritto ad una maggiore velocità di transizione di dati semplicemente stipulando un accordo ad hoc con Verizon (pagando di più)“. Ma perché non garantire il controllo anche al mondo mobile?

Siamo quasi alla fine di questa nostra storia.

Washington Post, 10 Agosto 2010 — Tramite un editoriale, il CEO di Google Eric Schmidt e quello di Verizon Ivan Seidenberg, affermano che quella stilata è solo una proposta, e il legislatore può tranquillamente ignorarla, ma come molti sanno, Google può contare su diverse persone all’interno del governo a stelle e strisce. Nonostante ciò diversi analisti ritengono che bigG sta cercando di mantenere un profilo basso, per non allarmare ulteriormente l’opinione pubblica.

La svolta.

WIRED, 17 Agosto 2010Ed ecco svelato il mistero! Il direttore di Wired USA Chris Anderson, pubblica a due decenni dalla nascita del WWW un articolo dal titolo sconcertante: Il web è morto!

Secondo Anderson, gli assassini sarebbero le app ed il mobile! Le app sono applicazioni intuitive per gli utenti e di facile monetizzazione per le aziende, ma sono anche delle strutture chiuse, come quelle dello store di Apple, che puntano a trasformare l’attuale visione di Internet. Inoltre il loro utilizzo è rivolto al settore mobile, proprio il settore che bigG e Verizon miravano a non proteggere! La guerra del web si è oramai spostata su queste piccole applicazioni che sfruttano la rete solo per far viaggiare dati, eliminando letteralmente l’utilizzo dei browser e quindi la possibilità di visitare il sito di Nonna Pina! In poche parole insomma se come dice Anderson, il WWW è destinato a morire, allora ciò che rimarrà saranno milioni di applicazioni per cellulari, smartphone, e palmari in un settore assolutamente non neutrale se venisse approvata la proposta di Google e Verizon.

Basti vedere i vari Store che nascono ogni giorno; ogni costruttore di cellulari e smartphone ha oramai il proprio Store, dove si possono scaricare migliaia di App per il proprio sistema operativo, da OS a Symbian, ed Android non è da meno!

Insomma ironia della sorte, nell’anno in cui Wired, Google, YouTube e altri grandi nomi si apprestano a sostenere Internet nella candidatura al nobel per la pace, viene premonizzata la morte del World Wide Web!

Come si sa le vie di Internet sono infinite, non ci resta allora che sperare di avere ancora a disposizione un bivio o una variante per cambiare la nostra destinazione, ed evitare che Internet diventi un semplice canale di comunicazione mediatica unidirezionale e monopolizzata come la tv ed altri mass media il cui solo scopo è infondere un unico pensiero.

Io penso che questo dipende da noi, dopotutto è sempre stata la gente a fare la fortuna di colossi come bigG, e la direzione da prendere quindi, non può che dipendere da quella stessa gente.

“Ognuno può provare a cambiare il mondo e non riuscirci, ma nessuno può riuscirci senza nemmeno provarci”

Francesco Pizzo

1 comment agosto 18th, 2010

Grande Fratello Vs. 2.0

Gran Bretagna – Dopo l’emanazione della RIPA, la famosa legge britannica grazie alle quale le forze dell’ordine di sua maestà sono in grado di ottenere chiavi e codici di documenti criptati, in modo del tutto indipendente dalla volontà dei propri “concittadini” (pena la galera), oggi la BBC annuncia l’invenzione di una speciale videocamera, in stile James Bond, in grado di scrutare, attraverso vestiti e borse, fino ad una profondità di 25 metri, alla ricerca di droga, armi ed esplosivi.
La speciale videocamera, fornita di tecnologia “terahertz”, conosciuta anche come T-ray (raggi T), potrebbe essere installata in aereoporti, stazioni e spazi pubblici.
Come annucia il creatore, non dovrebbero esserci pericoli relativi all’assorbimento di tale raggi da parte degli esseri umani; egli, infatti, definisce la videocamera come un oggetto passivo in grado soltanto di ricevere segnali ed analizzarli.
Ma chi assicura i cittadini britannici (e probabilmente a breve anche quelli del resto del mondo) che questi dispositivi verranno usati solo per gestire la “sicurezza pubblica”? Come potranno essere sicuri che aziende senza scrupoli non approfittino di tali dispositivi per monitorare i propri clienti e registrare dati personali e abitudini? Potrebbe essere possibile ad esempio, tramite l’utilizzo di software sviluppati ad-hoc, che la camera T-ray riconosca modelli di cellulari, i-pod, lettori mp3 ed altre tecnologie utilizzate da chi è stato ignaramente ripreso.
Sembra, quindi, che l’era del grande fratello versione 2.0 sia sempre più vicina ma chi ci rimette maggiormente sono come al solito i cittadini comuni, i cosiddetti consumatori, trattati oramai come semplici record di database o peggio, come esseri “digitali”, privati dei propri diritti a causa dell’abuso di leggi e strumenti sofisticati che mirano sempre più a distruggere le basilari regole del rispetto della privacy e la dignità delle persone.
Francesco Pizzo

Add comment marzo 10th, 2008

Il fenomeno Second Life, reale o virtuale?

E’ impossibile poter parlare di web 2.0 senza dover citare il fenomeno, oramai dilagante in quasi tutto il mondo occidentalizzato, di Second Life!
Second Life come molti sapranno è una realtà virtuale tridimensionale, sviluppata dai “Linden Lab” alla quale chiunque collegato alla rete può accedere.
Così come induce a far pensare il nome, second life da la possibilità ad ogni utente di crearsi una seconda vita virtuale, tramite una propria trasposizione fisica (gli Avatar) e poter interagire con gli utenti di tutto il mondo. Second Life è un mondo virtuale ma non troppo, infatti i dollari simbolici che vengono utilizzati (Linden Dollar) hanno di virtuale ben poco, detengono infatti un proprio cambio di moneta rispetto al dollaro americano e possono fruttare ingenti guadagni come nella vita reale. Sono infatti già molte le multinazionali, gli stilisti (un esempio è Giorgio Armani che ha aperto uno store in Second Life) o addirittura i politici (Obama negli USA ma anche Antonio Di Pietro in casa nostra) che hanno fatto di questa “seconda possibilità di vita” una “seconda possibilità di guadagni”!
Tale fenomeno però accende spesso caldi dibattiti, ci sono state infatti numerose critiche da parte di psicologi che ritengono molto pericoloso l’effetto che SL sta avendo sulla società mondiale, in particolare tutto ciò potrebbe paradossalmente portare ad una crisi nella comunicazione reale che sfocerebbe nell’alienazione individuale.
In contrapposizione a tali critiche vi è però l’effetto che si sta registrando nel mondo scolastico ed accademico; diverse università, istituti linguistici e scuole hanno saputo fare di questo “nuovo mondo” il luogo ideale presso il quale trasferire tutte le attività che normalemte venivano effettuate in sede.
Rimane quindi un dubbio atroce, cosa accadrà in futuro? Saremo tutti chiusi in mini-appartamenti, collegati alla rete in stile “Matrix” nella quale poter svolgere tutte le attività della nostra vita? E se ciò accadesse, nascerebbero guerre ed infelicità anche in Second Life? Ci sarà un futuro Morpheus a liberarci da tale schiavitù?
Personalmente non so cosa accadrà, ma una vita con tutti i suoi problemi per me basta e avanza!
Francesco Pizzo

2 comments marzo 8th, 2008


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