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Google e la fibra ottica ad altissima velocità!

“Think big with a gig”, è questo il titolo dell’articolo comparso oggi sul blog ufficiale di Google, che letteralmente sta per “Pensa in grande con un gig”, il che la dice lunga sullo spirito sempre vivo dei ragazzi di MountainView!

Come si evince dal blog, Google ha intenzione di sperimentare una nuova tecnologia nel mondo delle fibre ottiche, una banda larga che potrebbe raggiungere già in fase sperimentale, la velocità di 1 Giga bit per secondo, ben 100 volte più veloce delle attuali connessioni da uso domestico degli States!

Gli obiettivi di questa operazione, fanno sapere Minnie Ingersoll e James Kelly, Product Managers di BigG, sono ufficialmente principalmente 3:

  • Applicazioni di nuova generazione: sicuramente orientate al 3D, con la possibilità di ricostruire in digitale e ad altissima definizione ambienti reali, per soddisfare moltissime esigenze di mercato. Basti pensare ad applicazioni in campo medico, con la possibilità di ottenere virtualmente una ricostruzione completa dell’organo del paziente da operare; o in campo educativo, infatti, con lo sviluppo negli ultimi anni di piattaforme dedicate all’E-Learning, una tale velocità di banda permetterebbe di far si che lo studente si senta veramente in aula!
  • Nuove tecniche di distribuzione: la sperimentazione di questa nuova tecnologia potrebbe fornire a Google l’esperienza necessaria a future operazioni che porterebbero ad una riduzione del Digital Divide nel mondo!
  • Scelta è libertà: come sempre Google cerca di mandare un messaggio di “Potente Buono” del web! Infatti il terzo obiettivo dichiarato da BigG è quello di riuscire ad avere in futuro una Internet sempre più Open, libera e antidiscriminatoria.

A parte i suddetti “buoni propositi dichiarati”, questa nuova mossa dell’azienda potrebbe rientrare in un più globale piano di sviluppo, che vedrebbe Google sempre più presente in tutti i campi nei quali è possibile trovare la parola “tecnologia” o “internet” ovvero quasi ovunque!

E’ noto inoltre che una delle ambizioni di BigG è sempre stata quella del ritorno ai dump terminal ovvero terminali stupidi, con pochissime risorse, che permetterebbero allo stesso tempo di poter soddisfare tutte le necessità degli utenti, semplicemente collegandosi in rete!Un esempio che spinge in questa direzione viene sia da Google con il suo servizio “docs” che da Microsoft con il suo office online!

Insomma l’ascesa di MountainView (nel bene o nel male) non si arresta, per il momento usufruiranno di questo servizio, in prova, 50.000 Statunitensi, che potrebbero poi diventare fino a 500.000! L’azienda inoltre promette una volta terminata la fase di sperimentazione, prezzi competitivi per permettere a tutti la migrazione alla nuova tecnologia che dovrebbe cambiare completamente il modo di pensare la rete!

Non ci resta che attendere e meditare obiettivamente..

Francesco Pizzo

2 comments febbraio 11th, 2010

Gmail or G-mail? This is the question…

“ Vista la somiglianza visuale, fonetica e generale con il servizio postale tedesco G-Mail, il marchio Gmail by Google non può essere protetto dalle leggi europee sui marchi”: questa è, in breve, la sentenza dell’ Ufficio per l’armonizzazione del mercato interno dell’ Europa per effetto della quale Google potrebbe perdere definitivamente il marchio Gmail ed essere costretta a rinominare il brand per continuare ad offrire i propri servizi email in tutto il territorio europeo.

In realtà, Google era già stato interdetta da un tribunale tedesco dall’usare il marchio Gmail in Germania in vitrù del fatto che un imprenditore, Daniel Giersch, nel 2000 (quattro anni prima della nascita di Gmail by Google) aveva già creato un servizio di posta elettronica molto simile registrato regolarmente con il marchio G-Mail. L’ “Alta Corte Regionale Anseatica” , infatti, aveva costretto Google ad utilizzare nel territorio tedesco un marchio diverso per il servizio offerto: GoogleMail.

Ora, però, l’Unione Europea ha decretato una nuova sentenza secondo la quale Google rischia di perdere il diritto d’uso del marchio Gmail in tutta Europa, in quanto troppo simile a quello dell’imprenditore tedesco (ciò che li differenzia è solo un trattino).

La sentenza non è definitiva: la decisione, infatti, potrebbe ancora essere impugnata dall’azienda di MountainView. Le numerose sconfitte giuriche subite da Google in merito al nome del proprio servizio postale (basti ricordare che anche in Gran Bretagna il colosso ha dovuto rinunciare al marchio originale a causa di un contenzioso con l’ “Indipendent Investment Research” e che, invece, in Italia il sito Gmail.it appartiene ad un’azienda nazionale che offre anch’essa un servizio di posta elettronica) potrebbero indurre l’azienda a rinunciare per sempre al marchio Gmail: in questo caso, gli utenti europei attuali conserverebbero gli account già attivi e i nuovi utenti si troverebbero a dover usare il dominio @googlemail.com.

Luigi di Grazia

Add comment marzo 23rd, 2008


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