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Google, Miglior Pesce d’Aprile!

Come ogni anno, il 2 aprile si effettua la selezione degli avvenimenti del giorno prima!

E’ sempre maggiore il numero di “pesci d’aprile” che si propagano via web e tv, dal famoso atterraggio degli alieni del 1938, commentato in diretta radiofonica ed in realtà non pensato come pesce di aprile, a notizie palesemente false come le dimissioni del presidente del consiglio! Ma il pesce d’aprile realizzato da Google quest’anno è sicuramente tra quelli più originali e divertenti!

Nel video viene pubblicizzata una funzionalità di “Motion Control” realizzata per l’utilizzo di Gmail, in stile kinect. Complimenti agli attori, veramente divertenti,  e complimenti a Google ;)

Francesco Pizzo

Add comment aprile 2nd, 2011

Wikileaks: punirne UNO per liberarne CENTO!

Julian AssangeJulian Assange, fondatore e volto simbolo di Wikileaks, ha annunciato la pubblicazione di importanti dossier diplomatici provenienti dalle ambasciate Usa di tutto il mondo. Per inciso: Assange è ricercato poichè accusato di stupro, ai danni di due donne svedesi. Vengono pubblicati i documenti di Wikileaks, l’evento è definito “l’11 settembre della diplomazia”. E’ un’attentato alla stabilità mondiale e ai delicati equilibri tra paesi. Assange è ricercato. Le donazioni e gli altri supporti gli vengono negati. Assange, rimasto solo e sotto mandato di arresto internazionale, si consegna alla polizia inglese. Assange è stato incarcerato e posto in isolamento “per la sua stessa sicurezza”, e ora gli hacker (cattivoni…) assaltano i siti web di coloro che hanno negato di continuare a supportare le pericolose attività di questo moderno criminale del web.

Questo è più o meno quello che il cittadino medio ha potuto trarre dalle notizie del telegiornale riguardanti il caso Wikileaks. Oltre alle scottanti rivelazioni che hanno più il sapore del gossip di bassa lega che delle notizie-bomba capaci di sconvolgere il mondo. Notizie più sconvolgenti dei festini selvaggi e del botox dei nostri governanti di sicuro ce n’erano, nei cablogrammi “sfuggiti” alle ambasciate. Ma i media ordinari hanno preferito tacerle, e insistere su questi chiacchiericci, quasi come per cercare di salvare il salvabile e tenere lontano la verità dalle orecchie di coloro che non conoscono mezzi d’informazione alternativi, la maggioranza. Gli altri navigano, qualcuno avrà letto i documenti originali (disponibili anche sul nostro sito) e si sarà fatto una sua opinione. E’ proprio questo lo scopo di Wikileaks secondo il suo fondatore: far si che ognuno possa interpretare i documenti originali senza filtri (e nell’informazione di oggi di filtri ce ne sono fin troppi). Si chiama giornalismo scientifico. Per altri si chiama attentato alla sicurezza nazionale. E nonostante si gridi al terrorismo da tutte le parti, Assange è stato incarcerato con mandato internazionale per violenza sessuale ai danni di due donne svedesi, una delle quali si vocifera sia una spia federale (Ironicamente avremmo potuto suggerire al signor Assange di rifugiarsi in Italia, dove per reati del genere la pena è nulla infima…). Nessuna traccia di accuse di corruzione, terrorismo, niente. Che storia ingarbugliata, ce ne sarebbe da scrivere la trama di un film. La verità? Nessuno la conosce. L’impressione? Che questo non sia l’11 settembre della diplomazia, bensì della democrazia. Certo, ogni Stato per funzionare ha bisogno dei suoi segretucci, ma vero è anche che il cittadino ha tutto il diritto di sapere la verità. Il cittadino deve sapere cosa lui stia votando, chi stia scegliendo o -nel peggiore dei casi- per quale causa stia combattendo. E’ clamoroso il fatto che tutti i paesi che contano, all’unanimità, stiano tentando di tappare la bocca ad un uomo fino ad ora innocente, ma pericoloso, con una scusa un”accusa che sa tanto di fasullo. E colpisce ancora di più il fatto che il pericolo sia la diffusione della verità e la conseguente presa di coscienza dei cittadini. Una verità non ancora ufficiale ma ufficiosa; sui documenti spesso si ritrovano cose che tutti pensavano ma che nessuno aveva mai dimostrato. “L’ignoranza è forza” diceva George Orwell, e a quanto pare aveva ragione.

La novità in tutta questa storia, che ci riguarda da vicino, è la presenza di internet. In questi giorni stiamo assistendo a una vera e propria “battaglia”: da un lato i detrattori di Wikileaks, che hanno tolto sostegno ad Assange oscurandogli dominio, conto in banca e account per le donazioni, dall’altro gli Anonymous di  Payback Operation, un progetto collettivo di difesa della libertà di parola in Internet, che tenta di sensibilizzare la popolazione mediante attacchi DDoS di grande clamore ai siti delle aziende implicate (Mastercard, Visa, Amazon ecc.). Il loro sito attualmente non è raggiungibile ma è possibile comunque visualizzarne la copia cache tramite Google dalla quale è possibile leggere le motivazioni del gruppo. Ulteriori informazioni sono disponibili nella press release rilasciata dal gruppo. L’ultimo aggiornamento vede Facebook e Twitter censurare cancellare gli account utilizzati per coordinare il movimento. Vedremo crollare anche loro? Internet, si sa, è un mezzo di comunicazione non completamente imbrigliabile nelle redini del controllo politico, e per questo è temuto (chissà perchè in giro si parla di internet solo come veicolo del male e mai come mezzo di condivisione e libertà di espressione). Internet è -o perlomeno è quello che vogliono farci credere- il rifugio delle persone “scomode”, un luogo oscuro dove trafficano criminali di ogni specie. Ma è anche l’unico luogo in cui può circolare una verità che invece è distorta e manipolata dagli organi di stampa tradizionale.

E’ questo il bello: se la verità vuole emergere lo farà! I nostri lettori sapranno bene che se anche una sola persona ha nel proprio pc la copia di un documento, quel documento non può reputarsi distrutto. Lo sa bene Assange che ha affermato che, anche se gli succedesse qualcosa, ci sono almeno 100 mila persone in possesso dell’archivio completo delle informazioni (cifrato) e pronte a pubblicarlo. In effetti, nel luglio scorso su Wikileaks è comparso un misterioso file, reso disponibile a tutti, delle dimensioni di 1.4 Gb, chiamato “insurance.aes256″ e la cui estensione fa riferimento appunto alla cifratura AES, una delle più potenti al mondo e utilizzato -ironia del caso- proprio per i documenti “top secret” del governo americano. Per ora non si sa nulla di questo file misterioso, ma se effettivamente esso contenesse importanti informazioni cifrate, una volta rivelata la chiave, la decodifica sarebbe abbastanza semplice anche per un utente non esperto. Per inciso, Assange è stato messo in isolamento poche ore fa…che sia proprio questo il motivo?

Gli sviluppi di questa storia sono ancora in corso e chissà quali saranno i prossimi colpi di scena. Con il tempo si potrebbero persino invertire i ruoli di questa vicenda ingarbugliata. A noi, fino a prova contraria, piace immaginare Julian Assange come un difensore della libertà di parola e di pensiero, come lui stesso ha dichiarato in un editoriale tutto da leggere. Da tutta la vicenda, però, la cosa più evidente è che i nostri governanti sono totalmente a digiuno di tecnologia e sanno ben poco delle complesse dinamiche del web. E’ ridicolo pensare che oscurando un sito o arrestando il suo fondatore si possa mettere a tacere tutto.

Come dicevamo? Ah si, l’ignoranza è forza…

Anna Di Benedetto

4 comments dicembre 10th, 2010

Potenzialità e prospettive per kinect!

L’arcinoto Kinect, il motion controller di Xbox 360, contiene un popò di tecnologia che i comuni mortali non potrebbero mai permettersi se dovessero procurarsela, assemblarla e farla funzionare da soli. Ecco allora che appena il dispositivo è sbarcato nei negozi, hacker e artisti di mezzo mondo hanno cominciato a metterci le mani e a usarlo per gli scopi più disparati.
Limitarsi a giocare evidentemente sembra loro uno spreco.

Per dare il via agli usi poco ortodossi del Kinect ovviamente
servivano software che permettano di connetterlo al PC. Ci hanno pensato, tra gli altri, quelli del magazine Make, profeti di tecnologie oper source, modifiche assortite e fai-da-te: grazie a un loro concorso sono stati programmati alcuni dei software più utilizzati dai creativi. Microsoft inizialmente non l’ha presa bene, ma poi di colpo ha cambiato idea dando il proprio beneplacito, con la riserva di monitorare come evolve la faccenda.

Anche perché possono emergere applicazioni davvero sorprendenti. Lo scienziato informatico Oliver Kreylos, specializzato in grafica 3D e realtà virtuale, ha collegato il dispositivo al PC e, sfruttandone le capacità di percezione del colore e della profondità, lo ha impiegato per ricavare rappresentazioni olografiche di persone e oggetti. Per la cronaca, Kreylos aveva già hackerato anche il Wii.

Philipp Robbel del MIT invece ha assemblato un computer, un Kinect e un iRobot Create dando forma al KinectBot, che è capace di generare mappe tridimensionali dell’ambiente in cui si muove e di riconoscere gli esseri umani, rispondendo a comandi gestuali e vocali.

Il Kinect si presta anche a usi artistici. In occasione del lancio del dispositivo, il collettivo
Seeper ha allestito a Monaco di Baviera
un’installazione che permetteva ai passanti di giocare con luci e forme geometriche proiettate sull’antica porta Karlstor. Il video che ha fatto il giro del web si intitola “Kinect Interactive Art Installation”, anche se in effetti ci pare di capire che l’installazione non usasse un Kinect vero e proprio, ma una tecnologia analoga che ne esemplifica l’uso. Ma, in fondo, il concetto è quello.

Nel frattempo l’azienda tedesca Evoluce, che produce monitor multi-touch per PC, è riuscita a controllare Windows 7 con i movimenti delle mani. Altri – sommo paradosso – lo hanno connesso a un Mac. E ancora, Kinect è stato utilizzato per dipingere con le mani, per trasformarsi in cartoni animati e per animare dei pupazzi digitali.

Per chiudere tornando all’origine di tutto, i videogame, ecco invece come il Kinect non dovrà mai essere utilizzato per non rovinare Halo.

Fonte: Wired.it (under CC License)

1 comment novembre 28th, 2010

Graduated! Thanks to everybody!

2 comments ottobre 29th, 2010

Google, Verizon e NetNeutrality.. Storia della morte del web!

WASHINGTON, 4 Agosto 2010 — Il New York Times pubblica un articolo che riporta dettagli non certo ottimistici riguardanti un possibile accordo tra Google e Verizon (uno dei maggiori ISP degli USA). Secondo il NYT il pomo della discordia riguarda una proposta di legge da inviare al legislatore statunitense (FCC) per mettere a punto una sorta di internet a doppia velocità! Il principio è questo, una azienda può decidere di fornire ai propri utenti contenuti a maggiore velocità rispetto ad un sito qualunque, come quello del NYT o anche come il nostro MyNetSfera, semplicemente pagando di più!

Guardando l’episodio con superficialità poca attenzione, può sembrare l’ennesimo servizio messo a disposizione dagli operatori telefonici per spremere qualche altro centesimo dalle tasche delle aziende. Guardando più a fondo invece, ci si rende conto che un servizio del genere violerebbe uno dei principi che sta alle fondamenta del World Wide Web, quella che molti chiamano Net Neutrality, la neutralità della rete!

Tutti noi siamo stati abituati a pensare alla rete come ad un mondo aperto, nel quale ognuno può condividere contenuti con chiunque, e nonostante si siano creati grandi colossi come Google o Facebook ad esempio, tutti hanno la stessa visibilità nei confronti degli utenti. In egual tempo posso decidere di leggere sia le news messe a disposizione dal Times sia visitare il sito di ricette di Nonna Pina per assaggiare le sue famose tagliatelle! Nessuna discriminazione, tranne che la popolarità che ognuno si è guadagnato grazie ai contenuti offerti (vedi ad esempio le tagliatelle di Nonna Pina).

TWITTER, 5 Agosto 2010 — Google smentisce l’articolo del NYT tramite un cinguettio su Twitter, e Punto Informatico scrive un articolo dal titolo: Google: no, non uccideremo la net neutrality. Anche Verizon smentisce la notizia tramite un post sul proprio blog e tutto sembra quindi essersi chiarito.. per ora!

GooglePolicyEurope, 9 Agosto 2010 — BigG mostra il tanto discusso documento del quale fino a pochi giorni prima si era negata l’esistenza! Lo fa tramite un post sul proprio blog dal quale si capisce che le paure percepite dal NYT sono in parte vere. Il documento inizia con una carrellata di buoni propositi dai quali si cerca di far capire le intenzioni benevole dell’azienda di mountain view per proteggere il famoso motto che l’ha sempre contraddistinta: “don’t be evil”. Si tratta in sostanza di una serie di controlli che la FCC deve garantire a favore della Net Neutrality e contro una qualsivoglia discriminazione di contenuti.

Scorrendo il documento però ci si rende conto che le due società si sono guardate bene dall’inserire delle clausole di non poco conto. Citando PI infatti, “tutti i controlli a garanzia della neutralità sulla rete fissa non debbono valere per quella mobile su cui, per esempio, Google potrebbe garantirsi il diritto ad una maggiore velocità di transizione di dati semplicemente stipulando un accordo ad hoc con Verizon (pagando di più)“. Ma perché non garantire il controllo anche al mondo mobile?

Siamo quasi alla fine di questa nostra storia.

Washington Post, 10 Agosto 2010 — Tramite un editoriale, il CEO di Google Eric Schmidt e quello di Verizon Ivan Seidenberg, affermano che quella stilata è solo una proposta, e il legislatore può tranquillamente ignorarla, ma come molti sanno, Google può contare su diverse persone all’interno del governo a stelle e strisce. Nonostante ciò diversi analisti ritengono che bigG sta cercando di mantenere un profilo basso, per non allarmare ulteriormente l’opinione pubblica.

La svolta.

WIRED, 17 Agosto 2010Ed ecco svelato il mistero! Il direttore di Wired USA Chris Anderson, pubblica a due decenni dalla nascita del WWW un articolo dal titolo sconcertante: Il web è morto!

Secondo Anderson, gli assassini sarebbero le app ed il mobile! Le app sono applicazioni intuitive per gli utenti e di facile monetizzazione per le aziende, ma sono anche delle strutture chiuse, come quelle dello store di Apple, che puntano a trasformare l’attuale visione di Internet. Inoltre il loro utilizzo è rivolto al settore mobile, proprio il settore che bigG e Verizon miravano a non proteggere! La guerra del web si è oramai spostata su queste piccole applicazioni che sfruttano la rete solo per far viaggiare dati, eliminando letteralmente l’utilizzo dei browser e quindi la possibilità di visitare il sito di Nonna Pina! In poche parole insomma se come dice Anderson, il WWW è destinato a morire, allora ciò che rimarrà saranno milioni di applicazioni per cellulari, smartphone, e palmari in un settore assolutamente non neutrale se venisse approvata la proposta di Google e Verizon.

Basti vedere i vari Store che nascono ogni giorno; ogni costruttore di cellulari e smartphone ha oramai il proprio Store, dove si possono scaricare migliaia di App per il proprio sistema operativo, da OS a Symbian, ed Android non è da meno!

Insomma ironia della sorte, nell’anno in cui Wired, Google, YouTube e altri grandi nomi si apprestano a sostenere Internet nella candidatura al nobel per la pace, viene premonizzata la morte del World Wide Web!

Come si sa le vie di Internet sono infinite, non ci resta allora che sperare di avere ancora a disposizione un bivio o una variante per cambiare la nostra destinazione, ed evitare che Internet diventi un semplice canale di comunicazione mediatica unidirezionale e monopolizzata come la tv ed altri mass media il cui solo scopo è infondere un unico pensiero.

Io penso che questo dipende da noi, dopotutto è sempre stata la gente a fare la fortuna di colossi come bigG, e la direzione da prendere quindi, non può che dipendere da quella stessa gente.

“Ognuno può provare a cambiare il mondo e non riuscirci, ma nessuno può riuscirci senza nemmeno provarci”

Francesco Pizzo

1 comment agosto 18th, 2010

Internet for Peace! MyNetSfera & Wired

Anche MyNetSfera ha deciso di dare il proprio sostegno all’iniziativa di Wired, di candidare Internet al nobel per la pace!

A tale scopo pubblichiamo il manifesto di Internet for Peace sperando di aiutarne la diffusione.

http://www.internetforpeace.org/

1 comment aprile 17th, 2010

Google e la fibra ottica ad altissima velocità!

“Think big with a gig”, è questo il titolo dell’articolo comparso oggi sul blog ufficiale di Google, che letteralmente sta per “Pensa in grande con un gig”, il che la dice lunga sullo spirito sempre vivo dei ragazzi di MountainView!

Come si evince dal blog, Google ha intenzione di sperimentare una nuova tecnologia nel mondo delle fibre ottiche, una banda larga che potrebbe raggiungere già in fase sperimentale, la velocità di 1 Giga bit per secondo, ben 100 volte più veloce delle attuali connessioni da uso domestico degli States!

Gli obiettivi di questa operazione, fanno sapere Minnie Ingersoll e James Kelly, Product Managers di BigG, sono ufficialmente principalmente 3:

  • Applicazioni di nuova generazione: sicuramente orientate al 3D, con la possibilità di ricostruire in digitale e ad altissima definizione ambienti reali, per soddisfare moltissime esigenze di mercato. Basti pensare ad applicazioni in campo medico, con la possibilità di ottenere virtualmente una ricostruzione completa dell’organo del paziente da operare; o in campo educativo, infatti, con lo sviluppo negli ultimi anni di piattaforme dedicate all’E-Learning, una tale velocità di banda permetterebbe di far si che lo studente si senta veramente in aula!
  • Nuove tecniche di distribuzione: la sperimentazione di questa nuova tecnologia potrebbe fornire a Google l’esperienza necessaria a future operazioni che porterebbero ad una riduzione del Digital Divide nel mondo!
  • Scelta è libertà: come sempre Google cerca di mandare un messaggio di “Potente Buono” del web! Infatti il terzo obiettivo dichiarato da BigG è quello di riuscire ad avere in futuro una Internet sempre più Open, libera e antidiscriminatoria.

A parte i suddetti “buoni propositi dichiarati”, questa nuova mossa dell’azienda potrebbe rientrare in un più globale piano di sviluppo, che vedrebbe Google sempre più presente in tutti i campi nei quali è possibile trovare la parola “tecnologia” o “internet” ovvero quasi ovunque!

E’ noto inoltre che una delle ambizioni di BigG è sempre stata quella del ritorno ai dump terminal ovvero terminali stupidi, con pochissime risorse, che permetterebbero allo stesso tempo di poter soddisfare tutte le necessità degli utenti, semplicemente collegandosi in rete!Un esempio che spinge in questa direzione viene sia da Google con il suo servizio “docs” che da Microsoft con il suo office online!

Insomma l’ascesa di MountainView (nel bene o nel male) non si arresta, per il momento usufruiranno di questo servizio, in prova, 50.000 Statunitensi, che potrebbero poi diventare fino a 500.000! L’azienda inoltre promette una volta terminata la fase di sperimentazione, prezzi competitivi per permettere a tutti la migrazione alla nuova tecnologia che dovrebbe cambiare completamente il modo di pensare la rete!

Non ci resta che attendere e meditare obiettivamente..

Francesco Pizzo

2 comments febbraio 11th, 2010

Novità: MyNetSfera si ottimizza per iPhone e Gphone!

Siete possessori di un iPhone, un iPod Touch o un dispositivo di nuova generazione come il recente Gphone di Google?
Buone nuove, MyNetSfera ha deciso di ottimizzare il proprio WeBlog per far si che gli utenti possano usufruire dei contenuti offerti in modo più efficace ed adeguato alle caratteristiche del proprio dispositivo!
La novità è che se siete possessori di un iPhone ad esempio, automaticamente accedendo al sito http:\\www.mynetsfera.org vi verrà mostrata una versione grafica ottimizzata per il vostro dispositivo:

Accedendo invece tramite pc o mac verrà automaticamente visualizzata la versione classica a cui siamo abituati.

I vantaggi di tale scelta sono, oltre alla migliore accessibilità del blog, anche un consumo minore in termini di kilobyte per chi accede dal proprio iPhone o Gphone da rete 3G tramite un contratto a consumo!

 

 

 

 

 

 

Certo è possibile anche che accedendo da rete wifi per qualche motivo vogliate visualizzare la versione classica del sito, come fare allora? Niente di più semplice, a fine pagine infatti vi è un pulsante stile iPhone che permette all’utente di cambiare visualizzazione nel caso lo desideri, come mostrato nell’immagine di lato!
Insomma quello di oggi è un passo necessario verso una sempre migliore offerta di contenuti per gli utenti! Che altro dire, non resta che a voi provare il tutto, e a me augurarvi Buona Visione! ;)

Add comment febbraio 8th, 2010

Google social network, maka-maka per ostacolare facebook!

facebook-and-google

Luogo: my home – Orario:  21:30 – Come succede oramai da troppe sere, avvio il mio pc dopo una lunga e stressante giornata e come prima azione, a volte anche prima della fatidica musichetta del sistema operativo, faccio doppio click sull’icona del browser e mi collego a facebook, con la scusa oramai collaudata da sempre più utenti, di “dare un’occhiata” a quello che succede, anche se poi la durata dell’occhiata potrebbe non avere un limite superiore, a scapito delle ore di sonno oramai ridotte al minimo!

Ed ecco la sorpresa che forse sotto sotto avrei dovuto aspettarmi, nuove modifiche alla grafica! Wow era da tanto che volevo una nuova grafica, quella che c’era fino a ieri aveva oramai alle spalle un lavoro di quasi un mese!!! Si perché gli addetti alla grafica di facebook oramai ci hanno abituato a cambiamenti continui, suscitando il disorientamento degli utenti. Purtroppo però questo non è l’unico fattore a generare sempre più malcontento tra gli utenti, ci sono problemi ben più fastidiosi, quali il mai perfetto funzionamento della chat e i continui crash del sito che a volte rimane inaccessibile anche per ore! Gli utenti da parte loro per farsi ascoltare condividono una infinità di link che riassumono quanto su detto.

Mentre leggevo alcuni di questi link, un pensiero mi ha sfiorato, possibile che gli admin o lo stesso Mark Zuckerberg non cerchino di provvedere in modo veloce ed efficace a questi problemi? Certo direte voi, possono anche prendersela comoda, oramai facebook non è un social network ma è IL social network, e con più iscritti che nuovi nascituri si può permettere di fare ciò che vuole! Niente di più sbagliato, e facebook stesso (così come google, yahoo, bing e tante realtà affermate) è la prova vivente, concreta direi,  che ciò non è vero, né ammissibile in un mondo dove si vedeno sempre più spesso aziende nate come start-up diventare le nuove potenze del mondo web!

Da qui allora il pensiero si trasforma in, “cosa succederebbe se una grossa realtà come Google, come per altro sua abitudine, si affacciasse su di un nuovo mercato e ne diventasse la padrona assoluta?”

La cosa non sarebbe per niente di poco conto, anche perché google ha le risorse, gli strumenti e la forza necessaria per compiere un impresa del genere! Pensandoci bene le due realtà non sono neanche poi così distanti, fb vive grazie agli introiti ricavati dalle pubblicità, un settore nel quale google è leader assoluta! Inoltre dopo il boom iniziale, i link più popolari su fb non sono altro che video provenienti da youtube che è a sua volta di proprietà google! Allora rifacciamoci la nostra domanda, cosa succederebbe se google entrasse nel mondo dei social network?

Partiamo dalla fase di registrazione, la quale sicuramente avverrebbe tramite un account google già registrato, lo stesso account col quale si può accedere alla mail di Gmail e col quale si possono caricare video su youtube! Una bella comodità in quanto già all’atto di iscrizione si potrebbe automaticamente controllare chi tra i nostri contatti email è iscritto al social network. Per quanto riguarda la chat, proprio per gmail fu sviluppata una webchat che potrebbe tranquillamente essere integrata anche qui! Inoltre potrebbe avere l’esclusiva per il tasto “condividi” dei video su youtube, e magari si potrebbe aggiungere una barra laterale con le notizie di google news! Da quando poi l’azienda è entrata nel campo della telefonia e del voip non mancherebbero le applicazioni per cellulari android o le webapp per l’iphone della mela!

Per quanto riguarda la pubblicità, non c’è bisogno di dire molto, la mole di dati in possesso dell’azienda è tale da poter realizzare una pubblicità mirata alle esigenze di ogni singolo utente nel modo più efficace possibile!

Insomma le potenzialità di un social network targato Big G sono inimmaginabili e porterebbero l’azienda di Mountain View ad un controllo quasi totale del web, il che in verità fa anche molto paura! Così facendo delle ricerche ho letto che l’idea di un social network si manifestò già nel 2007 tramite rumors riguardanti il rilascio di OpenSocial, un pacchetto di API rilasciato dalla stessa Big G, per la realizzazione di applicazioni destinate a reti sociali. Il nome di questo fantomatico progetto sarebbe maka maka ma per ora, sfortunatamente o fortunatamente, va preso  solo come rumor e quindi bisognerà aspettare l’evolvere della situazione.

Francesco Pizzo

1 comment febbraio 5th, 2010

"WiFi Direct": Nuova tecnologia per nuove esigenze!

La nuova tecnologia che ambisce a sostituire definitivamente il bluetooth!

wifi direct

Austin, Texas, October 14, 2009 - La Wifi Alliance ha annunciato il completamento di nuove specifiche per l’utilizzo dei dispositivi wifi, che permetteranno un loro uso sempre più semplice e conveniente e che potranno in breve tempo sostituire gli standard Bloutooth!

Infatti con le nuove specifiche, tali dispositivi saranno in grado di effettuare collegamenti p2p (peer to peer) tra loro, così come avviene per i dispositivi Bluetooth, senza necessità di essere collegati presso la stessa rete wireless.

Il vantaggio è la possibilità di scambiare e condividere file, come tra cellulari e smartphone ad esempio, nel raggio di 90 metri dal dispositivo e a una velocità inimmaginabile per gli standard Bluetooth! Ma non è tutto, un altro aspetto molto importante è infatti la possibilità di migrare a questa nuova tecnologia semplicemente aggiornando il firmware del nostro dispositivo, sia esso un cellulare, uno smartphone o qualsiasi altro hardware! Infatti le nuove specifiche sono retroattive, non prevedono quindi nessuna sostituzione o adattamento dei componenti.

La wifi Alliance prevede di rilasciare il nuovo standard verso metà 2010 dopo aver effettuato una lunga serie di test in fatto di vulnerabilità. Probabilmente gli effetti sul mercato saranno più che positivi in quanto tra i fautori del wifi Direct vi sono nomi come Intel, Cisco e addirittura Apple notoriamente contraria a permettere lo scambio di file tramite tecnologie p2p sui propri dispositivi!

Francesco Pizzo

Add comment ottobre 15th, 2009


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